top of page
STORIA DELL' ASSOCIAZIONE
E’ dal giorno stesso che la prima colata di cemento cadde sui resti dell’Anfiteatro Romano d’Imola che gli imolesi appassionati di storia ed orgogliosi della propria città rimpiangono quello che questo prezioso monumento avrebbe potuto rappresentare per la città.
Da quel giorno fino ad oggi (sono passati circa 70 anni) si sono susseguite polemiche, accuse, articoli di giornale e convegni sul tema dell’anfiteatro.
Il libro sull'Anfiteatro
Al fine di sfruttare quel momento favorevole Maria Alessandra Gambetti assieme a Paola Freddi, Paola Bizzi, Paolo Casadio Pirazzoli ed altri decisero nel 2014 di fondare un Comitato per la valorizzazione dei beni archeologici della Città di Imola, il cui scopo principale era di sensibilizzare la cittadinanza e le autorità competenti appunto alla valorizzazione dell’anfiteatro come patrimonio culturale ed archeologico imolese.
All’inizio del 2020, al fine di istituzionalizzarlo, il Comitato e’ stato convertito nell’Associazione culturale per la valorizzazione dei Beni Archeologici della città di Imola (ABAI) prendendo così la qualifica di persona giuridica con un suo proprio statuto.
Proprio in occasione di un convegno alla Società Dante Alighieri nel 2012, la prof. Maria Alessandra Gambetti fu invitata a presentare una relazione sulla storia dell’Anfiteatro Romano d’Imola.
​
La presentazione ebbe molto successo e la Gambetti decise di approfondire ulteriormente le sue ricerche e di riunire i risultati di tali ricerche in un libro sull’Anfiteatro Romano d’Imola.
La Prof.ssa Gambetti all'uscita dal Convegno nel 2012 con il fratello Giovanni
Il libro, che tiene un approccio scientifico / storico al problema dell’anfiteatro senza cadere in facili polemiche ed attribuzioni di colpe, ebbe un notevole successo editoriale in ambito cittadino e fu ristampato varie volte. Inoltre ebbe il merito di ridestare l’interesse degli imolesi per l’anfiteatro.
​
Una pagina facebook venne creata e ricevette in poco tempo piu’ di duemila “mi piace”.
bottom of page